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Scimmiotto medico

da VIAGGIO IN OCCIDENTE (西游记, Xīyóu Jì), di 吴承恩 (Wú Chéng'ēn), tradotto da Serafino Balduzzi, 3a Edizione elettronica del 15 marzo 2001 - Cap. 69.

In cui il maestro del mentale prepara un rimedio nella notte, e il sovrano durante il banchetto parla di un mostro perverso.

L’eunuco di servizio accompagnò Scimmiotto negli appartamenti privati. Davanti alla porta della camera da letto del re, il Novizio gli diede i tre fili d’oro con queste istruzioni: «Pregate la regina, o chi al momento l’assiste, di legarli al polso sinistro di sua maestà, nei punti detti pollice, passo e piede. Poi passatemi l’altro capo attraverso la finestra.»
L’eunuco ubbidì. Scimmiotto prese il capo pollice fra pollice e indice, quello passo fra pollice e medio e quello piede fra pollice e anulare e regolò la propria respirazione; quindi esaminò i quattro umori, le cinque oppressioni, i sette sintomi esterni del polso e gli otto interni, senza trascurare le nove aspettative. Passò dal lieve al medio al pesante, e poi seguì l’ordine inverso; in questo modo fu in grado di distinguere l’origine del vuoto da quella del pieno. Chiese che i fili fossero legati al polso destro e ripeté il medesimo esame sistematico; alla fine, con una scossa, ricuperò i suoi peli.
Pronunciò la diagnosi con voce tonante: «Le pulsazioni pollice del polso sinistro di sua maestà sono forti e tese; quelle passo vischiose e languide; quelle piede cave e sommerse. Quelle del polso destro, al pollice sono fluttuanti e sfuggenti; al passo lente e nodose; al piede costanti e accelerate. Nell’ordine, il polso sinistro significa: vuoto interno e dolore al cuore, traspirazione e crampi, orina rossa e feci sanguinose. Il polso destro: nodosità interne e meridiani bloccati, ritenzione di liquidi, squilibrio fra pieno pesante e vuoto freddo. Ed ecco la diagnosi dell’augusto male: esso è dovuto all’ansia e alla paura, e il suo nome è la coppia di uccelli si è perduta.»
Il re, dalla sua camera, raccolse tutta la voce che poteva e gridò: «Bravo, avete capito tutto. Sono proprio i disturbi di cui soffro. Ora andate a prepararmi un rimedio adatto.»
Quando il grande santo ritornò nella sala d’udienza, si era già sparsa la notizia che il consulto aveva avuto successo. Tripitaka gli andò incontro a chiedere come si erano svolte le cose. «Ho sentito il polso e ho fatto la diagnosi» riferì Scimmiotto. «Adesso dovrò scombiccherare una terapia.»
«Divino monaco, avete diagnosticato la coppia di uccelli si è perduta: che roba è?» chiesero timidamente i cortigiani.
«C’era una volta una coppia di uccelli» raccontò sorridendo Scimmiotto; «erano molto affezionati e volavano sempre insieme. Ma all’improvviso una bufera li separò: il maschio cerca la femmina e non la trova; la femmina cerca il maschio e non lo trova. Non è appunto: la coppia di uccelli si è perduta?»
Accademici e cortigiani applaudirono: «Questo divino monaco, che gran medico!» E non finivano più di lodarlo.

Wu Cheng'en

Wu Cheng'en (tradizionale: 吳承恩, semplificato: 吴承恩, pinyin: Wú Chéng'ēn, Wade-Giles: Wu Ch'eng-en) (1504? - 1582?) scrittore cinese della dinastia Ming. Nato a Huai'an, nella attuale provincia di Jiangsu, studiò alla Nanjing Taixue (l'antica Università di Nanjing) per più di 10 anni
È considerato l'autore di "Viaggio in Occidente", una dei "quattro grandi libri meravigliosi" della letteratura classica cinese.

Questa biografia è distribuita in base alla Free Documentation License. Essa utilizza materiale tratto dall'articolo di Wikipedia "Wú Chéng'ēn".