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Dengue in Guachupita, La Ciénaga e Ciudad Nueva: giovani in azione
dr Vera Lazzeri
Giovani volontari coordinati da Prosolidaridad en el Evangelio

Riassunto

I virus del dengue si riproducono perché la maggioranza delle persone è sicura di non allevar zanzare. Non sa nemmeno che la persona con febbre deve stare sotto una zanzariera affinché le zanzare non la pungano e così possano trasmettere il dengue ad altri. Lavorare con giovani dello stesso quartiere garantisce una risposta migliore, dato che sono conosciuti dalla popolazione fin da piccoli e parlano lo stesso linguaggio.

Introduzione

Il 28 luglio 2007 si è tenuto un seminario in Guachupita dove hanno partecipato 50 giovani di entrambi i sessi dirigenti e membri di organizzazioni di quartiere, appartenenti alla Rete di Giovani Uniti di Guachupita. A questi si è somministrato un questionario (vedi questionario) sul livello di conoscenza della malattia. Il gruppo ha dimostrato una buona conoscenza del problema.
Insieme ai membri della Rete, una quindicina di giovani di entrambi i sessi del gruppo di “ veedores” di Prosolidaridad, dirigenti e artisti delle Nazioni di Cristo Rey hanno inaugurato una campagna di prevenzione del dengue nei quartieri popolari disegnando un graffiti in Guachupita con il motto “Non c'è dengue senza zanzare.”

Metodo

I questionari somministrati in Guachupita sono serviti per validare e calibrare lo stesso strumento e preparare la base dati per l'analisi statistico-epidemiologica.
Il 4 e l'11 agosto 2007 un gruppo di 30 volontari di prosolidaridad, che aveva identificato il dengue come problema prioritario nel proprio quartiere, ha visitato alcune case di Ciudad Nueva, quartiere di classe media, e altre case in La Cienaga, settore di classe popolare ed emarginata. (Mappa 1).
Cominciando a lavorare sul terreno abbiamo deciso di lavorare casa per casa, isolato per isolato o settore per settore, in modo che nessun patio resti senza essere visitato all'interno dell'isolato o settore.
Il gruppo è riuscito a visitare e somministrare il questionario conoscitivo sul dengue a 57 case delle 66 in cui si è presentato, ottenendo una risposta positiva nel 86,4%. In La Cienega delle 30 case visitate solo una ha rifiutato la visita e l'inchiesta.
In entrambe le comunità si è somministrato il questionario conoscitivo previamente validato. La base dati è stata analizzata con il programma Epi InfoTM Versione 3.4.1.

Risultati
Mapa 1
Mappa 1 – Isolati e quartieri dove è stata fatta l'inchiesta, marcati con punti.

La maggioranza degli intervistati sa cosa è il dengue: 96.5% in Ciudad Nueva e 73.3% in La Ciénaga. A la domanda “come si trasmette” in Ciudad Nueva l'84% risponde che la trasmissione avviene tramite la zanzara Aedes aegypti, il 12% "qualsiasi zanzara," e il 4% "l'acqua contaminata". In La Ciénaga, IL 65% risponde che si trasmette attraverso l'Aedes aegypti, il 20% con qualsiasi zanzara, mentre il 15% con acqua contaminata (Tab. 1).

Modalità di trasmissione Ciudad Nueva La Cienaga TOTALE
totale rispondenti 50 20 70
% su totale rispondenti


Puntura Aedes aegypti 84.0 65.0 78.6
Puntura qualsiasi zanzara 12.0 20.0 14.3
Acqua contaminata 4.0 15.0 7.1

Tab. 1 - Conocenza della modalità di trasmissione per quartiere

Il 93% degli intervistati in Ciudad Nueva e il 76.7% de La Ciénaga affermano di sapere come si previene il dengue. Le informazioni le hanno ricevute da la TV nella maggioranza dei casi (64.5%), seguita dalla campagna governativa (29.1%), e molto pochi dai giornali (22.7%) (Tab. 2).

Intervistati 110
TV 64.55
Periodico 22.73
Campagna governativa 29.09
TOTALE 116.36

Tab. 2 – Percentuale risposta multipla a “dove ha ricevuto la informazione sul dengue?” (la percentuale può essere >100 essendo una risposta multipla)

In 9 case c'erano persone con febbre al momento dell'intervista (10.5% delle case visitate).
Nel 11.5% delle case visitate ci sono stati casi di dengue negli ultimi due anni.
Nelle case dove ci sono stati casi di dengue, come era atteso, le persone sono più informate sul tema e tutti rispondono correttamente a come si trasmette il dengue.
Il dato più rilevante, però, è che nelle case dove ci sono stati ammalati di dengue, in un terzo dei casi gli intervistati non sanno che la persona con febbre deve stare in un luogo dove le zanzare non possano pungerla. Nelle case dove non ci sono stati casi di dengue la percentuale di risposta negativa a questa domanda sale al 43,0%.
Perfino nei questionari riempiti dai dirigenti presenti al seminario in Guachupita, nei quali le risposta a che cosa è il dengue, come si trasmette e come si previene sono state tutte corrette, in un 23% dei questionari risulta che non si conosce l'importanza di mantenere la persona ammalata inaccessibile alle zanzare; fra gli stessi che hanno sofferto o hanno avuto in casa alcuni affetti da dengue, solo la metà lo sa.
Ciò significa che il messaggio che c'è bisogno di un portatore, ossia una persona infetta con uno dei virus del dengue, affinché la zanzara che lo punga si possa infettare e così trasmetterlo ad un'altra persona, ha avuto una penetrazione esigua.
Il messaggio "Non c'è dengue senza zanzare" è passato; però la relazione fra il vettore (zanzara) e il portatore o ospite (ammalato) ancora non è stata compresa.
In questi quartieri si è potuto fare solo l'inchiesta conoscitiva e dare informazione alle persone, non si sono però potuti ottenere indici né di casa né di Breteau, dato che i volontari ancora non sono addestrati per questo tipo di inchiesta. D'altra parte pensiamo che il nostro lavoro riguarda la prevenzione e quindi anche il rinforzo dell'informazione che stiamo dando a qualcosa serve.

Discussione

Purtroppo la maggior parte delle persone pensa di non star allevando zanzare, forse perché non sa che chi animaletti che si muovono nell'acqua (larve) di oggi sono le zanzare di domani. Anche per questo si deve rinforzare la destrezza dei volontari nell'identificare gli allevamenti e mostrarli agli abitanti delle case visitate. Si deve anche ricordare alla popolazione che la zanzara del dengue si sviluppa in acque chiare e punge di giorno, dall'alba al tramonto. Bene sarebbe anche eliminare altri allevamenti di zanzare in acque stagnanti, come quelli della malaria e della filariasi.
Con questo fine abbiamo di buon grado accettato l'offerta dell'Ingegnere Solis del CENCET di formare un gruppo di volontari per effettuare inchieste entomologiche, così potremo riempire i questionari completamente e ottenere gli indici entomologici.
Un altro dato messo in evidenza da questo lavoro è che la scelta di usare giovani volontari appartenenti agli stessi quartieri è la migliore, come abbiamo potuto verificare nella nostra inchiesta, dove le persone hanno mostrato un atteggiamento più collaborativo con questi intervistatori che conoscono fin da piccoli e che “parlano la stessa lingua”.
È vero che la scelta fatta dal governo di lavorare con gli allievi delle scuole del quartiere è la più corretta, ma le scuole non sono sempre aperte, per questo noi cerchiamo di coprire anche il periodo scoperto, che d'altra pate è anche il periodo epidemico.
Cerchiamo di formare volontari in grado di lavorare tutto l'anno, cioè anche nella fase interepidemica, sperando così di non ritrovarci l'anno prossimo con una epidemia uguale o peggiore della attuale.
Il dato del 10.5% di persone con febbre trovate nelle nostre visite ci preoccupa abbastanza, anche se conferma i dati epidemici.

Conclusioni

Concludendo, dalla nostra inchiesta è risultato che la popolazione intervistata è abbastanza ben informata, però questo mnon è sufficiente per far sparire gli allevamenti di zanzare e quindi le zanzare e infine i casi di dengue. Per questo pensiamo che si debbano ripetere le visite per lo meno muna volta al mese durante tutto l'anno, cosicché le persone possano ricordare e acquisire l'abitudine di lavare i recipienti e tutte le altre azioni preventive per lo meno una volta a settimana.
Troppi ancora non sanno dell'importanza di mantenere le persone con febbre fuori dalla portata delle punture di zanzara, quindi si deve rinforzare anche questo messaggio.
Anche se il nostro obiettivo è eliminare il dengue nella Repubblica dominicana, intanto facciamo almeno in modo che ogni volta che una persona veda una zanzara, si domandi, da dove arriva e incominci a cercare i possibili allevamenti e distruggerli.
Cercheremo anche di diffondere i risultati delle inchieste agli stessi quartieri, così da rinforzare il messaggio e ricordar a le persone di fare qualcosa, dato che il ritorno dei dati migliora i dati stessi.