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Come abbiamo smesso di sputare per terra?
dr Vera Lazzeri, Associazione Shuangbaotai
Giovani volontari coordinati da Prosolidaridad en el Evangelio

Sputacchiera
Foto - Chicago, 1910: una sputacchiera in un'aula di tribunale. Da Wikipedia.
Introduzione

Come abbiamo smesso di sputare per terra?
Risposta: non lo so!
Certo che l'abitudine di sputare per terra era comune in Italia fino agli anni '50, negli anni '80, quando lavoravo in Repubblica Dominicana era ancora comune in questo paese, in Cina lo è tuttora: cosa c'entra questo con la prevenzione del dengue? Nulla e tutto!
È noto che ottenere un cambiamento nei comportamenti non è per niente facile e purtroppo non si ottiene con la sola informazione, forse nemmeno con la sola educazione, se si riuscisse a scoprire come è successo che i popoli hanno smesso di sputare per terra si potrebbe usare anche per cambiare altre abitudini.
Sto scrivendo questo perché mi ero tanto entusiasmata per i risultati ottenuti nel Hoyo Maria che sono rimasta molto delusa quando ho visto gli indici che risalivano, certo che se si guarda un periodo più lungo invece che solo l'ultima visita si vede che alcuni risultati si sono ottenuti.
Allora mi sono ricordata di una conversazione avuta in passato col Prof. Nicola Comodo, Direttore della Scuola Di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva di Firenze.
Fu proprio il Prof. Comodo che mi fece riflettere su questo problema del cambiamento delle abitudini, ricordandomi come in un passato nemmeno tanto remoto l'abitudine di sputare per terra fosse socialmente perfettamente accettata (v. Foto) e come oggi invece sia considerata disgustosa e come si parlasse di sputacchiere nella nostra letteratura di non tanti anni fa. Quindi quello che dovremmo scoprire è come si sia ottenuto il cambiamento di tale abitudine e usare questa scoperta in altri campi dell'educazione, come nel controllo comunitario del dengue e, perché no, dell'uso del preservativo nella prevenzione aids.

In questo bollettino si descrivono i risultati delle inchieste entomologiche realizzate nei quartieri di Santo Domingo Est: Los Tres Ojos, Hoyo María – settima volta e Hoyo Pepé – quarta volta, nel Ensanche Isabelita, seconda volta e in Brisas del Este, quinta volta.

Si include anche una nota sul lavoro nei quartieri di Nagua: Soldado Arriba, San José de Villa, Río Mar y Las Quinientas.

Materiali e metodi
Risultati

Los 3 Ojos, Hoyo María
Il 25 settembre 2008 si sono visitate 167 case del Hoyo María e se ne sono incontrate positive per allevamenti 20 con un totale di 830 recipienti di cui 26 positivi. L'indice casa (IC) rilevato è di 12, quello di Breteau (IB) di 16 e quello di recipiente (IR) di 3, ciò corrisponde nuovamente ad un rischio medio basso di trasmissione di dengue.
La Fig. 1 mostra l'andamento degli indici per data di visita.

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Fig. 1 – Hoyo María - Indici casa (IC), Breteau (IB) e recipiente (IR) per data di visita.

Dall'ultima volta gli indici sono peggiorati, però se si considera tutto il periodo c'è stato un buon miglioramento.
Sono stati svuotati i recipienti positivi per allevamenti che si potevano svuotare e trattati con Abate gli altri.
L'inchiesta conoscitiva mostra che sta migliorando la conoscenza degli intervistati sull'importanza dell'uso delle zanzariere.
Sono stati rilevati casi febbrili in 3 case e nessun caso di dengue.

Los 3 Ojos, Hoyo Pepé
Il 21 ottobre 2008 si sono visitate 114 case del Hoyo Pepé e se ne sono incontrate positive per allevamenti 11 con un totale di 655 recipienti di cui 13 positivi. L'indice casa (IC) rilevato è di 10, quello di Breteau (IB) di 11 e quello di recipiente (IR) di 2, ciò corrisponde ad un rischio medio basso di trasmissione di dengue.
Sono stati svuotati i recipienti positivi per allevamenti che si potevano svuotare e trattati con Abate gli altri.
La Fig. 2 mostra l'andamento degli indici per data di visita.

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Fig. 2 - Hoyo Pepé - Indici casa (IC), Breteau (IB) e recipiente (IR) per data di visita.

Anche in questo quartiere gli indici sono peggiorati dalla volta precedente, però se si considera tutto il periodo un buon miglioramento c'è stato.
L'inchiesta conoscitiva mostra che ancora pochi conoscono l'importanza dell'uso della zanzariera.
Sono stati rilevati casi febbrili in 1 casa e nessun caso di dengue.

Ensanche Isabelita
Il 3 ottobre 2008 si sono visitate 138 case del Ensanche Isabelita e se ne sono incontrate positive per allevamenti 5 con un totale di 682 recipienti di cui 5 positivi. L'indice casa (IC) rilevato è di 4, quello di Breteau (IB) di 4 e quello di recipiente (IR) di 1, ciò corrisponde ad un rischio basso di trasmissione di dengue.
La Fig. 3 mostra l'andamento degli indici per data di visita.

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Fig. 3 – Ensanche Isabelita - Indici casa (IC), Breteau (IB) e recipiente (IR) per data di visita.

Sono stati svuotati i recipienti positivi per allevamenti che si potevano svuotare e trattati con Abate gli altri
Il numero degli allevamenti è molto diminuito dalla volta precedente.
L'inchiesta conoscitiva mostra anche in questo nuovo settore che le persone sono ben informate su cosa è, come si trasmette e come si previene il dengue ed il 60% degli intervistati sa che la persona con dengue o anche solo con febbre deve stare protetta sotto zanzariera.
Non sono stati rilevati casi febbrili né casi di dengue.

Brisas del Este
Il 17 settembre 2008 si sono visitate 167 case di Brisas del Este e se ne sono incontrate positive per allevamenti 32 con un totale di 868 recipienti di cui 39 positivi. L'indice casa rilevato è di 19, quello di Breteau di 23 e quello di recipiente di 4, questo corrisponde a un rischio medio alto di trasmissione di dengue.
La Fig. 4 mostra l'andamento degli indici per data di visita.

grafico
Fig. 4 – Brisas del Este - Indici casa (IC), Breteau (IB) e recipiente (IR) per data di visita.

Anche in questo quartiere gli indici sono peggiorati dalla volta precedente, però se si considera tutto il periodo un buon miglioramento c'è stato.
Sono stati svuotati i recipienti positivi per allevamenti che si potevano svuotare e trattati con Abate gli altri.
Sono stati rilevati casi febbrili in 15 case e nessun caso di dengue.
L'inchiesta conoscitiva mostra che il 60% degli intervistati conosce l'importanza dell'uso della zanzariera.

Nagua
Nel mese di ottobre sono stati visitati per la seconda volta i 4 quartieri di Nagua, però si è riscontrata discordanza nei dati, per questa ragione non si possono presentare, sembra che questo gruppo abbia bisogno di maggiore formazione e pratica.

Conclusioni

Gli indici, in tutti i settori visitati più di due volte, nella ultima visita sono peggiorati rispetto alla volta precedente, se si considerano però dall'inizio dell'intervento si può essere abbastanza soddisfatti. Questo significa che si deve continuare a lavorare almeno finché qualcuno non ci dica come abbiamo smesso di sputare per terra o finché abbiamo eradicato il dengue.
Nella seconda visita normalmente, come si vede nei quattro quartieri di Santo Domingo Este, gli indici migliorano drammaticamente, più difficile è mantenere il decremento degli stessi, per questo si deve continuare a visitare le case per rafforzare il messaggio.
Il nostro obiettivo è controllare le zanzare per eradicare il dengue, per ottenere questo si dovrebbero raggiungere livelli molto bassi degli indici, ossia per lo meno un indice casa minore di 3 e di Breteau minore di 4, per rendere improbabile la trasmissione e questo si può ottenere solo con una partecipazione comunitaria reale.
Nell'analisi dei dati non si parla dell'inchiesta conoscitiva, perché la gente sa e sa fare, quello che manca a volte è il FARE.
Non si deve abbassare la guardia, specialmente dopo le piogge e se si vede qualche zanzara volando, sempre domandarsi da dove viene e immediatamente andare a cercare allevamenti veri o potenziali e distruggerli tutti.
La conoscenza dell'importanza dell'uso della zanzariera, specialmente in caso di febbre o ancora più importante in presenza di diagnosi di dengue è ancora debole, cioè ancora gli intervistati non sanno che l'essere umano è serbatoio dei virus o non gli danno la dovuta importanza, esponendo così a rischio oltre che se stessi anche i propri familiari.
Per la situazione di Nagua siamo spiacenti perché in realtà vi è stata una emergenza, un focolaio di casi di dengue e, su richiesta, si accorse e soprattutto il CENCET ci dette ascolto tanto da intervenire rapidamente con una giornata di formazione così da iniziare subito il lavoro di prevenzione, però sembra che i volontari abbiano bisogno di un supporto formativo maggiore e questa città è un po' distante per noi poter offrire un supporto passo a passo e una stretta supervisione, quindi si dovrà continuare a fare formazione, promuovere la responsabilità comunitaria e sperare che un giorno possano tornare a lavorare per la loro comunità.

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