Shuangbaotai - prevenzione dengue colera
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Endemia e fisiologia: troppe morti. Che fare?
Per il momento si cercano vogliosi, per lo meno per la prevenzione.
dr Vera Lazzeri, Associazione Shuangbaotai, ONG italiana
con la collaborazione di:
Lic. Gustav Wiese, Commissione Salute Club San Carlos
Alunni 60 ore Liceo Estados Unidos de América, supervisionati da Anyi Nicolle Peguero Espinal e Ariel Antonio Rosa Agramonte.

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Gruppo foto 1 – Junta de Vecinos Francisco del Rosario Sánchez: con bei murales e finalmente un Sánchez con i suoi capelli naturali e non sbiancato!
Introduzione

Il dengue è endemico in Repubblica Dominicana e il parto è l'evento più fisiologico che esista, altrimenti non ci sarebbe mondo. Quindi non si spiega come la letalità del dengue sia tra le più alte del mondo e che ancora ci siano moltissime morti materne.
Purtroppo il nostro progetto può agire solo sulla prevenzione ed in un settore molto piccolo, il quartiere San Carlos, anche se meno casi, meno morti, questo però vale solo per il dengue, per le morti materne si possono solo avanzare delle ipotesi, per togliersi un po' di senso di impotenza (mio personale).

Tutte (o quasi tutte) le morti delle quali si sta parlando avvengono in ospedale, sia quelle per dengue che le materne. Parlo congiuntamente delle due perché penso che ci possano essere soluzioni simili. Fino ad ora penso che la maggioranza dei pazienti con dengue siano sotto il controllo dei medici specializzandi e la maggioranza dei parti anche.
Una soluzione potrebbe essere una supervisione migliore degli specializzandi, però io penso che sarebbe ancora più efficace preparare più personale infermieristico e aumentarne il numero per turno di lavoro. Un personale infermieristico ben preparato può perfettamente rilevare i parametri vitali seguendo la prescrizione del medico.

Per la prevenzione delle morti materne, ugualmente, preparare, però in questo caso si deve ancora istituire la carriera professionale, le ostetriche. Alcuni paesi di America Latina già lo hanno fatto (Argentina, Mexico). La gravidanza ed il parto sono eventi fisiologici e come tali vanno considerati, il parto deve essere assistito, ma non medicalizzato all'estremo. Il Paese sta andando verso un modello di Sistema Sanitario Nazionale quindi si deve cambiare mentalità, da una visione medico-privatistica ad una centrata sulla promozione della salute della popolazione.

Tornando al nostro progetto, prevenzione dengue e colera in San Carlos, in questo bollettino si presentano le ultime due inchieste-intervento ed anche si riflette su tornare a valutare la strategia, come continuare con le inchieste-intervento ma anche aggiungere interventi con adulticidi e formazione di piccoli gruppi di vogliosi/e (non mi piace la parola volontario perché ha acquistato il significato di “mercenario”, ossia personale mal pagato che però si abitua al pagamento e non cerca nemmeno un lavoro regolare).

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Gruppo foto 2 – Conferenza di formazione, lavoro di campo e consegna certificati delle 60 ore – Liceo Stati Uniti d'America - San Carlos.
Materiali e metodi
Risultati

San Carlos

Il 30 gennaio ed il 13 di marzo del 2013 si sono visitate 293 case del quartiere di San Carlos e se ne sono incontrate positive per allevamenti 28 con un totale di 643 recipienti di cui 38 positivi. L'indice casa (IC) rilevato è di 10, quello di Breteau (IB) di 13 e quello di recipiente (IR) di 6.
Nella maggioranza delle case visitate si sono potute fare le interviste però l'ispezione completa per la ricerca di allevamenti di zanzare si è potuta effettuare solo nel 59%, avendo in molti negato l'accesso alla propria casa.

Sono stati rilevati casi febbrili in 21 case e casi di dengue in 24 case (da ottobre 2012).
Sono stati riportati casi di diarrea in 8 case.
Si sono distribuiti dépliant informativi su dengue, colera e reidratazione orale casalinga.
Sono stati svuotati i recipienti positivi per allevamenti che si potevano svuotare e trattati con Abate gli altri (dati non riportati).
Gli indici si trovano in un livello di rischio medio per la trasmissione di dengue.

Il 23 ed il 24 aprile del 2013 si sono visitate 191 case del quartiere di San Carlos e se ne sono incontrate positive per allevamenti 18 con un totale di 418 recipienti di cui 24 positivi. L'indice casa rilevato è di 9, quello di Breteau di 13 e quello di recipiente di 6.
Nella maggioranza delle case visitate si sono potute fare le interviste però l'ispezione completa per la ricerca di allevamenti di zanzare si è potuta effettuare solo nel 56%, avendo in molti negato l'accesso alla propria casa.

Sono stati rilevati casi febbrili in 10 case e 1 caso di dengue (lo stesso giorno della inchiesta-intervento, 24 aprile 2013).
Sono stati riportati casi di diarrea in 3 case.
Si sono distribuiti dépliant informativi su dengue, colera e reidratazione orale casalinga.
Sono stati svuotati i recipienti positivi per allevamenti che si potevano svuotare e trattati con Abate gli altri (dati non riportati).
Gli indici rimangono in un livello di rischio medio per la trasmissione di dengue.

La Fig. 1 mostra l'andamento degli indici per visita.

San Carlos
Fig. 1 – San Carlos - Indici casa (IC), Breteau (IB) e recipiente (IR) per data di visita.
Ricerca e preparazione di vogliosi/e

Nel marzo 2013 si sono tenute riunioni con “persone interessate alla propria salute o vogliosi/e” del Club Enriquillo, della Junta de Vecinos Francisco del Rosario Sánchez, della Junta de Vecinos 11 de Julio e del Comité de Amas de Casas di San Carlos, dove si sono ripetuti e rinforzati i messaggi di prevenzione del dengue e del colera, si sono distribuiti i dépliant accentuando l'uso del siero di reidratazione orale casalingo e si è spiegato come usare i piretroidi in aspersione intradomiciliare, lasciando il prodotto già preparato per l'applicazione ad alcuni/e vogliosi/e. Questa strategia sta già funzionando nella Junta de Vecinos San Carlos Borromeo: i/le vogliosi/e si incaricano di diffondere il messaggio ai propri vicini (2-3 case intorno alla propria) e gli proporzionano anche il prodotto adulticida, già preparato, in piccoli diffusori che gli stessi vicini portano e gli spiegano come e quando applicarlo, focalizzando l'attenzione sul controllo meccanico di allevamenti, se si rendono conto che non funziona, contattano la Commissione Salute che gli consegna il larvicida.

Conclusioni

Il 2012, e continua ancora nel 2013, in Repubblica Dominicana si è sofferto una forte epidemia di dengue e, nonostante gli sforzi che si stanno facendo fin dal 2010 per il controllo dei vettori nel quartiere di San Carlos, si sono avuti molti casi anche in questo quartiere.
Sarebbe interessante vedere se c'è o vi è stata una differenza tra il quartiere di San Carlos ed i quartieri circostanti dove non si è lavorato, questo però supera le nostre possibilità. Sarebbe sufficiente almeno poter confrontare l'andamento dell'epidemia in tutto il Distretto Nazionale (Santo Domingo-Area di Salute V) ed il quartiere ivi compreso di San Carlos, per lo meno per rendersi conto se lo sforzo è servito a qualcosa (si continua a scrivere questa lamentela sperando che l'Area di Salute V ci fornisca i dati).
Oltre all'epidemia quello che preoccupa di più è l'alta letalità del dengue in Repubblica Dominicana
. Risulta chiaro che si devono azionare nuove strategie sia per la prevenzione che per la cura.
Per la prevenzione si è iniziato ad aggiungere in situazioni limitate dove c'è gente di buona volontà o per dirlo meglio “vogliosi/e” (una specie di manzaner@s - incaricati/e del proprio isolato -, anche se controllano meno di un isolato; a volte si deve combattere contro i mulini a vento e questo solo noi vogliosi/e lo possiamo fare, i/le volontari/e normalmente si aspettano una dieta) insieme all'uso del larvicida l'uso di un piretroide per aspersione intradomiciliare.

Il lavoro con i/le vogliosi/e ha il vantaggio che può continuare tutto l'anno, anche quando le scuole sono chiuse. Tuttavia si pensa di continuare nel futuro anche il lavoro con le scuole, sarebbe utile che sia il Ministero dell'Educazione che quello di Salute Pubblica e Assistenza Sociale tornassero a definire bene l'utilità sociale delle 60 ore e la loro obbligatorietà per motivare maggiormente gli studenti ed i loro professori.
Dal lato della educazione della popolazione si dovrebbe spingere di più il controllo meccanico dei vettori e degli allevamenti, dato che il problema della resistenza sia agli adulticidi che ai larvicidi esiste.

Controllo meccanico costante e permanente:

Eliminazione di allevamenti: controllo continuo e costante dei recipienti utili e eliminazione continua di depositi di acqua inutili.

Contro la zanzara adulta: zanzariere a porte e finestre, vestiti protettori, zanzariere da letto.

La letalità ci preoccupa moltissimo e anche se non sappiamo come, vorremmo poter fare qualcosa, intanto si continua a spingere l'uso della reidratazione orale, sia casalinga che con sali di reidratazione e si distribuisce un dépliant con questo contenuto:

“La mia febbre o quella del mio familiare può essere dengue
Sia che abbiamo febbre che diarrea evitiamo la disidratazione!"

Forse potremmo aggiungere qualcosa sui segni di allarme, affinché la persona si possa rendere conto che sta peggiorando.

La soluzione definitiva però è nelle mani del Ministero di Salute, noi solo si può opinare, io personalmente spingo per una attenzione medica e/o infermieristica puntuale; i medici nel fare la diagnosi, essendo una malattia endemica a volte sarà di default, gli/le infermieri/e eseguendo correttamente le indicazioni mediche e rilevando correttamente i parametri vitali. Purtroppo contro il dengue non ci sono farmaci, solo un controllo stretto dei pazienti. Penso che sia più efficace il controllo infermieristico (assistenza ai malati è loro compito), che non dei medici specializzandi, che essendo medici pensano che loro compito sia solo diagnosi e cura e forse seguono meno bene gli ordini di altri medici. Vabbeh, qualcosa si deve pur fare: o si supervisionano più strettamente gli specializzandi e gli si accorciano i turni o si prepara più infermieri/e e se ne adegua il numero nei reparti dove vi sono malati di dengue.

Dal lato del colera non ci sono stati nuovi casi in San Carlos.

Ora il mio sogno!

Formazione accademica per Ostetriche con laurea in Ostetricia

I parti assistiti da ostetriche farebbero diminuire immediatamente i parti con cesareo con tutte le loro nefaste conseguenze e l'attenzione della donna da parte dell'ostetrica in tutto il periodo della gravidanza, parto e post parto abbasserebbe subito le morti materne.

Il mio sogno sarebbe vedere in ogni ospedale un settore dedicato all'ostetricia dove le donne partoriscono con l'attenzione della ostetrica, certo dentro un ospedale, perché sempre si può presentare quel 15% di complicanze patologiche e così un qualsiasi intervento medico sarebbe immediato.

Un altro metodo per diminuire le morti materne è diminuire le gravidanze indesiderate, il terzo posto delle morti materne è occupato dagli aborti (clandestini nella maggioranza), dato che il Paese ha una legislazione assolutamente contraria all'interruzione volontaria della gravidanza indesiderata. Purtroppo questa legislazione impedisce de facto anche la possibilità di fare buone campagne di prevenzione di gravidanza indesiderata, almeno da parte del Ministero di Salute Pubblica.

La gravidanza ed il parto sono eventi fisiologici e come tali vanno considerati, il parto deve essere assistito, ma non medicalizzato all'estremo. Il Paese sta andando verso un modello di Sistema Sanitario Nazionale quindi si deve cambiare mentalità, da una visione medico-privatistica ad una centrata sulla promozione della salute della popolazione.

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