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Riprovazione sociale e complessi di colpa: saranno la chiave per una prevenzione efficace?
dr Vera Lazzeri, Associazione Shuangbaotai, ONG italiana
con la collaborazione di:
Lic. Gustav Wiese, Commissione Salute Club San Carlos
Alunni 60 ore Liceo Estados Unidos de América, supervisionati da Anyi Nicolle Peguero Espinal, Ariel Antonio Rosa Agramonte, Serena Gonzales e Gustavo Jeronimo.

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Foto 1 – Allevamento comune di larve di zanzare, incluso Aedes aegypti, con messaggio accentuante gli effetti negativi dei nostri comportamenti.
Introduzione

In questo bollettino si riportano i dati dell'ultima inchiesta-intervento nel quadro del nostro progetto di prevenzione dengue e colera nel quartiere di San Carlos eseguita dagli studenti del Liceo Estados Unidos de América nel loro lavoro sociale delle 60 ore.
Si torna anche a riflettere sulla nostra strategia di prevenzione e a esporre la nostra opinione su possibili strategie più efficaci.

Con la prevenzione del tabagismo ha funzionato la riprovazione sociale – condanna del fumo passivo.

Con l'aids funzionò (finché era incurabile) il complesso di colpa – le comunità omosessuali attivarono una forte ed efficace campagna di prevenzione, perché si erano sentite colpevoli di uccidere il mondo.

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Foto 2 – Pazienti con dengue ospedalizzati - messaggio positivo di protezione con zanzariere.

Dalla parte della prevenzione delle morti evitabili per dengue, sembrerebbe tutto molto più facile, sarebbe sufficiente solamente formare meglio il personale sanitario, Porto Rico sembra che abbia raggiunto l'obiettivo come è stato riportato alla conferenza annuale del ACPM (American College of Preventive Medicine), 19-22 Febbraio 2014 tenutasi a New Orleans.
A Porto Rico è stato sviluppato un corso di 4 ore, con configurazione a classe, obbligatorio per il mantenimento dell'abilitazione professionale. 40 istruttori hanno ricevuto una formazione intensiva per tenere questo corso a 7813 medici nel 2010. Secondo i ricercatori la qualità di cura dei pazienti ricoverati per dengue è migliorata in maniera statisticamente significativa.

Materiali e metodi
Risultati

San Carlos

L'11, 19 e 20 febbraio del 2014 si sono visitate 400 case del quartiere di San Carlos e se ne sono incontrate positive per allevamenti 84 con un totale di 917 recipienti di cui 130 positivi. L'indice casa (IC) rilevato è di 21, quello di Breteau (IB) di 33 e quello di recipiente (IR) di 14.
Nella maggioranza delle case visitate si sono potute fare le interviste però l'ispezione completa per la ricerca di allevamenti di zanzare si è potuta effettuare solo nel 54%, avendo in molti negato l'accesso alla propria casa.
Sono stati rilevati casi febbrili in 22 case e in 62 case c'è stato per lo meno un caso di dengue (28 nel 2013 e 2 nel gennaio 2014).
Sono stati riportati casi di diarrea in 2 case.
Si sono distribuiti i nostri consueti dépliant informativi su dengue, colera, reidratazione orale casalinga e uno nuovo sui segni di allarme del dengue.
Sono stati svuotati i recipienti positivi per allevamenti che si potevano svuotare e trattati con Abate gli altri (dati non riportati).

Gli indici anche se sono un po' diminuiti dall'ultima inchiesta si trovano sempre in un livello medio-alto di rischio per la trasmissione di dengue.

La Fig. 1 mostra l'andamento degli indici per visita.

San Carlos
Fig. 1 – San Carlos - Indici casa (IC), Breteau (IB) e recipiente (IR) per data di visita.
Conclusioni

L'epidemia di dengue continua, nonostante sia un poco calata per la stagione secca, da gennaio fino al 4 marzo 2014 sono stati notificati in Repubblica Dominicana 931 casi sospetti di dengue con 30 casi di dengue grave e 5 decessi (fonte: OPS - Organización Panamericana de la Salud): queste morti - evitabili! - sono ancora troppe.
Con il nostro lavoro possiamo far poco per evitare queste morti, solo cercar di far diminuire i casi.
Diminuire queste morti non dovrebbe essere troppo difficile, sarebbe sufficiente solamente formare meglio il personale sanitario. Secondo uno studio presentato alla conferenza annuale dell'American College of Preventive Medicine, tenutasi a New Orleans nel Febbraio 2014, si è visto come un programma di formazione sviluppato per i medici ha portato a un miglioramento statisticamente significativo della qualità di cura dei pazienti ricoverati per dengue.
Lo studio, che è stato sviluppato a Porto Rico, si riferiva a un corso di 4 ore, con configurazione a classe, obbligatorio per il mantenimento dell'abilitazione professionale. 40 istruttori hanno ricevuto una formazione intensiva per tenere questo corso a 7813 medici nel 2010.

Nel 2013 in Repubblica Dominicana sono stati notificati 16.503 casi di dengue comprensivi di 418 casi di dengue grave e 111 decessi, a Porto Rico sono stati notificati 17.689 casi di dengue comprensivi di 45 casi di dengue grave e 7 decessi (fonte: OPS): vabbeh, anche 7 morti con solo 45 casi di dengue grave sono troppe... penso comunque che valga la pena puntare sulla formazione specifica del personale medico e anche infermieristico.

Il problema che stiamo affrontando con la prevenzione mi sembra più difficile da risolvere. Anche in questa uscita abbiamo coperto l'intero quartiere, solo che questa volta gli studenti erano preparati meglio ed hanno lavorato bene. Avevamo impartito un corso di rinforzamento perché imparassero a riempire il foglio dell'inchiesta, questa volta corso per corso, così da migliorare la loro attenzione.

Gli indici sono diminuiti di poco dall'ultima inchiesta, però continuano ad essere in un livello di rischio medio-alto per la trasmissione di dengue.
Sembra che nonostante tutto il lavoro che svolgiamo nel quartiere da quattro anni con tre visite annuali e vari incontri con la comunità, non otteniamo i risultati attesi, anche se è vero che ancora non abbiamo nessun riscontro dai dati ufficiali. Nonostante che abbiamo chiesto moltissime volte i dati dei casi di dengue all'Area V di Salute, a cui appartiene San Carlos, non abbiamo avuto “la fortuna” di ottenerli, solo sarebbe importante riuscire a vedere se c'è differenza fra San Carlos e tutta l'Area V, per vedere se i nostri sforzi servono a qualcosa...

Come nuova strategia mi è venuto da pensare che forse potrebbe essere più efficace centrare il messaggio di prevenzione sul danno provocato agli altri, in effetti nell'ultima campagna di Salud Publica si vede un padre di famiglia arrestato dalla polizia per essere un “allevatore di zanzare”.

D'altra parte oggigiorno nessuno penserebbe di entrare in una casa con la sigaretta accesa in bocca e ogni fumatore esce in strada o per lo meno va in terrazza per fumare, questo penso sia dovuto alla criminalizzazione che è stata fatta del fumo passivo.

Sembra che la maggioranza della gente tenga molto all'approvazione degli altri, che si adegui per conformismo, quindi seguiamo questa strada, d'altro lato le chiese stesse si sono sempre incentrate sui complessi di colpa che l'essere umano ha per sua propria natura.

La comunità gay quando si vide accusata di uccidere il mondo iniziò immediatamente a proteggersi dall'aids (è chiaro che fu molto più facile scoprire la via di trasmissione sessuale negli omosessuali che non negli eterosessuali, dove le relazioni sessuali sono meno trasparenti con i loro incroci – infedeltà - nascosti...). Purtroppo l'attitudine alla prevenzione è durata solo finché l'aids è stato incurabile.

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